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Portfolio

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Fotografare mi coinvolge profondamente, ancora e da sempre, dal punto di vista emozionale, intellettuale e, in alcuni casi, anche spirituali.
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Sono processi interiori che concorrono a formare lo stato d'animo del fotografo al momento dello scatto, ma anche nella preparazione dello stesso e nell'attesa dei risultati.

   

 

 

 

 

    

 ...l'importanza dell'atto del guardare, dell'intensità della percezione.
     Quello stato di percezione  così intensa che conduce all'interiorizzazione dell'essenza stessa dell'oggetto che si sta contemplando.

 

 

Non sono uno che ruba immagini, non mi interessano i pettegolezzi, e non sono un paparazzo!

 

 

 

 

     L'importanza che il fotografo deve attribuire agli occhi della mente, piuttosto che a una attrezzatura sofisticata.
     E sono proprio le sue capacità mentali a consentirgli di superare i vecchi cliché pittorialistici, per sintetizzare i più complessi concetti del nostro tempo in equivalenti grafici universalmente intelligibili.

 

 

  ... nulla è banale: ogni piccola scena racchiude in se un universo da scoprire nel quale identificarci o distinguerci.
     Sarà comunque arricchimento del nostro patrimonio del saper vivere attraverso il saper osservare.

 

 

 

      ...ma è il fotografo che seleziona l'inquadratura, attratto da una misterioso meccanismo che costruisce le immagini nella sua aderenza fra espressione ed "oggetto ritrovato".

 

 

 

 

 

 

 

      

 

     ...minuzia di particolari incisi da un occhio educato a catturare le insignificanze "significanti".

 

 

 

              

 

 

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 La fotografia è per me un percorso attraverso il tempo, non mi interessa fermare un attimo particolare... 
     Ad esempio i paesaggi per me non sono statici, ma dei veri e propri eventi in continua evoluzione, la cui energia fisica e spirituale si manifesta proprio nella durata del tempo. 
     Non mi interessa il concetto dell'"attimo decisivo" quanto, al contrario, l'estensione del momento fotografico.

 

 

     ...proprio come una musica. 
Tra gli estremi del bianco e del nero esistono mille tonalità, passaggi e variazioni infinite. 
E a me piace muovermi tra due poli opposti: bianco e nero, semplice e complicata. 
Tutto il mio lavoro si situa entro questi parametri,  secondo  cicli ricorrenti.