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I colori della Val Baganza
La Valle della Naturalità diffusa.
dvd
Documentario
Le Quattro Stagioni
in Val Baganza
Incantarsi in Val Baganza nei chiaroscuri sfuggenti di colli, casolari e foschie alberate non è solo immaginare il Diavolo lasciar tracce ardite dei suoi Salti od un Vescovo deporre la mitria s’un alto bianco Groppo che guarda al mare.
Dalle remote praterie e selve di quassù presso il Borgognone - custodi d’arcaiche pietre granitiche, animate dal viola fiorito dell’aconito screziato e dal fiero volteggio dell’astore che allarma il rampichino alpestre folletto arboreo - la via sinuosa dell’impetuoso rio ha svelato l’incanto d’un mondo magico, reso vero e palpabile dal severo e mutevole pulsare della natura.
Le lame d’acqua s’ingentiliscono solo negli ampi ghiareti vigilati da antichi presidi di rocche e cupole boscose e dai segreti più discreti di basse colline, siepi, campi, vigneti: colori d’agata e diaspro, biancogrigi ventagli dei calanchi con testimoni fossili d’un antico mare, relitti di passate foreste.
Poi, greti e rive boscose bordate dai solchi del grande piano coltivato accompagnano il Baganza a congiungersi col “fratello” Parma, istillando nel cuore d’una popolata modernità gocce di quell’essenza
“selvatica” di Valle che ha impregnato in ogni tempo gli uomini con matrici d’acqua, di terra, d’aria, di pietra, di legno, di fuoco, rivoli di quella diffusa “naturalità” che da una degna Civiltà d’un millennio che viene si aspetta d’esser conosciuta, apprezzata, rispettata e qualificata in armonia. (Andrea Saccani)